Il welfare sveglia le polizze malattia

Assicurazioni – Emerge dai dati sulla raccolta premi appena pubblicati dall’ania

L’anno scorso i prodotti collettivi che prevedono il rimborso delle spese mediche hanno registrato una crescita della nuova produzione del 101% a 240 mln. Salgono Unipol e Generali. Lievita Rbm
(di Anna Messia)

Lo sviluppo del welfare aziendale, sostenuto anche dalla legge di Bilancio 2018, l’anno scorso ha fatto lievitare la raccolta delle polizze malattia. Gli italiani continuano a utilizzare enormi risorse per curarsi privatamente, con una spesa di tasca propria che ha superato i 35 miliardi e che non sembra arrestarsi, mentre i flussi di spesa veicolati tramite fondi sanitari o polizze sono ancora limitati. Ma scorrendo i dati sulla raccolta premi delle polizze infortuni e malattia, appena pubblicati da Ania, emerge che l’anno scorso le polizze collettive, in particolare quelle che prevedono il rimborso delle spese mediche, hanno registrato una nuova produzione in crescita del 101,5% rispetto all’anno prima superando 240 milioni. Qualcosa insomma si sta muovendo. Va sottolineato che si tratta di nuova raccolta, ovvero di nuova produzione, mentre se si guarda ai premi complessivi del settore malattia, ovvero allo stock, pari a fine 2017 a 2,7 miliardi, la crescita è solo del 9,4%. Mentre i 2,7 miliardi di premi del ramo malattia sono ancora meno di un quinto dei 13,8 miliardi che gli italiani spendono per assicurare l’auto. In ogni caso si tratta di un segnale significativo e di un raddoppio importante per il settore e, come detto, ha riguardato in particolare le polizze collettive che prevedono il rimborso delle spese mediche, che rappresentano oltre tre quarti (77%) della raccolta malattia. Una spinta cui ha contributo «in modo significativo la copertura offerta da casse sanitarie privatistiche o da aziende in favore dei propri dipendenti», sottolineano dall’Ania. Di tale spinta hanno beneficiato un po’ tutte le compagnie di assicurazione che operano nel settore. Il gruppo assicurativo Unipol , leader nel ramo malattia con 631,9 milioni di euro di premi, che rappresentano il 23,37% del mercato, lo scorso anno ha registrato per esempio una crescita dei premi del 7,7%, mentre Generali , seconda in classifica con 575,4 milioni di premi, ha registrato uno sviluppo del 4,3%. Il balzo in avanti più evidente è stato però registrato da Rbm Assicurazione Salute, compagnia specializzata nel settore, che ha visto i premi malattia crescere l’anno scorso del 21,7% a 430,1 milioni. Subito dopo si è collocato il gruppo Allianz , che l’anno scorso ha registrato un aumento dei premi malattia decisamente importante: + 17,6% a 262,1 milioni. Insomma, sono molte le società che nel 2017 in questo comparto hanno registrato crescite a doppia cifra percentuale (Cattolica +20,8% e Aviva +10,5%). Tra le prime dieci l’unica compagnia che non ha avuto sviluppi nel ramo malattia è stata Reale Mutua, ferma a 138,7 milioni (-3,5%). Ma ce poi un’altra assicurazione, che non rientra tra le top ten, ma che balza agli occhi perché ha fatto segnare addirittura una crescita del 40,8%: si tratta di Poste Vita, tredicesima compagnia nella classifica Ania del ramo malattia con 24,6 milioni. In questo caso i volumi sono più contenuti ma l’impennata della raccolta è il segnale dell’attenzione che anche il gruppo postale guidato da Matteo Del Fante ha posto sul comparto malattia, come annunciato del resto nel nuovo piano industriale presentato al mercato a fine febbraio scorso. (riproduzione riservata)

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