Incidente con più veicoli

Un’ipotesi frequente in materia di sinistri stradali è quella dell’incidente che coinvolge più veicoli, come accade, ad esempio, nel caso del c.d. tamponamento a catena. In questa ipotesi non opera il sistema dell’indennizzo diretto e occorre richiedere il risarcimento all’impresa assicuratrice del veicolo responsabile del sinistro.

Che cosa è

Nelle ipotesi in cui un incidente stradale abbia coinvolto più veicoli non può trovare applicazione la procedura di risarcimento diretto.
L’ipotesi più frequente di questo tipo di sinistri è rappresentata dal c.d. tamponamento a catena nel quale più veicoli incolonnati vanno a collidere l’uno contro l’altro a seguito della forza d’urto impressa dall’ultimo mezzo della colonna.
Non potendo applicarsi la procedura di risarcimento diretto il danneggiato è tenuto a richiedere il risarcimento al conducente del mezzo responsabile del sinistro (nell’esempio richiamato si tratterà del conducente dell’ultimo mezzo della colonna) e alla Compagnia assicuratrice del mezzo in questione.

La richiesta di risarcimento e la procedura di liquidazione

Il danneggiato deve richiedere il risarcimento dei danni subiti (fisici, patrimoniali e non patrimoniali) inviando una lettera raccomandata:

  • alla Compagnia che assicura il mezzo responsabile del sinistro
  • facoltativamente al proprietario e al conducente del mezzo responsabile del sinistro.

La richiesta di risarcimento danni deve indicare

  • il nominativo del soggetto che ha diritto al risarcimento;
  • il luogo, i giorni e le ore in cui le cose danneggiate sono disponibili (per non meno di cinque giorni non festivi) per l’ispezione diretta ad accertare l’entità del danno;
  • le circostanze nelle quali è avvenuto il sinistro;
  • la dinamica dell’incidente;
  • il codice fiscale del danneggiato (o dei soggetti che hanno diritto al risarcimento);
  • l’età, l’attività e il reddito del danneggiato;
  • l’entità delle lesioni subite;
  • l’attestazione medica che dimostri l’avvenuta guarigione;
  • una dichiarazione attestante che il danneggiato non ha diritto ad alcuna prestazione da parte di istituti che gestiscono assicurazioni sociali obbligatorie (come ad esempio l’INAIL) oppure una dichiarazione che specifici di quali prestazioni il danneggiato può beneficiare;
  • lo stato di famiglia della vittima in caso di incidente mortale.

In ogni caso è sempre opportuno specificare:

  • se sono intervenute delle autorità di pubblica sicurezza e se hanno redatto un verbale (eventualmente sanzionando uno dei conducenti);
  • se sono intervenuti dei medici o dei sanitari, indicando a quale struttura sanitaria appartenevano.

Come abbiamo visto non opera in questo caso il sistema dell’indennizzo diretto ma la procedura di risarcimento è quella disciplinata dall’art. 148 del Codice delle Assicurazioni Private.
Infatti, una volta ricevuta la richiesta di risarcimento la Compagnia apre il sinistro e ne da comunicazione al danneggiato inviandogli una comunicazione che contiene i riferimenti della pratica (numero di sinistro, ufficio che provvede alla trattazione, recapiti telefonici e orari nei quali è possibile contattare il liquidatore).
Entro 90 giorni dal ricevimento della documentazione la Compagnia assicuratrice è obbligata a

  • formulare al danneggiato un’offerta di risarcimento;
  • comunicare al danneggiato i motivi per i quali ritiene di non formulare nessuna offerta (si pensi al caso in cui la Compagnia ritiene che il sinistro non sia mai avvenuto).

Il termine è ridotto a 60 giorni nel caso in cui il danneggiato abbia subito solo danni a cose.
L’offerta viene generalmente preceduta da una richiesta di visita medico legale presso un professionista di fiducia della Compagnia per la valutazione dei danni fisici piuttosto che da una richiesta di perizia. In questo caso il danneggiato non può rifiutarsi di acconsentire agli accertamenti. Se si rifiuta il termine di 90 giorni per effettuare l’offerta resta sospeso. Ciò significa che finché il richiedente non si mette a disposizione per la visita non potrà pretendere di essere tutelato davanti al giudice.
Se la documentazione è incompleta la Compagnia deve segnalarlo al richiedente entro 30 giorni e il termine per effettuare l’offerta rimane sospeso finché la documentazione non viene integrata.
Questa è ovviamente la situazione più comune dal momento che non sempre il danneggiato è in possesso immediatamente di tutta la documentazione utile a dimostrare l’entità dei danni subiti. Il danno alla persona, infatti, può essere correttamente valutato solo dopo che la vittima ha terminato le cure e la riabilitazione. Solo in questo momento può essere correttamente quantificata la percentuale di invalidità (c.d. invalidità permanente) che l’incidente lascia al danneggiato.

Quando viene formulata l’offerta può accadere che:

  • il danneggiato dichiari di accettare l’offerta: la Compagnia deve procedere al pagamento entro 15 giorni dal momento in cui riceve l’accettazione;
  • il danneggiato dichiari di non accettare l’offerta: la Compagnia deve procedere al pagamento dell’importo previsto nell’offerta medesima entro 15 giorni. La somma viene considerata quindi un anticipo rispetto al risarcimento complessivo;
  • il danneggiato non si pronunci entro 30 giorni dal momento in cui riceve l’offerta: la Compagnia deve procedere al pagamento dell’importo previsto nell’offerta medesima entro 15 giorni. La somma viene considerata quindi un anticipo rispetto al risarcimento complessivo.

In ogni caso il danneggiato può ricorrere al Giudice (sia esso il Giudice di Pace o il Tribunale a seconda dell’importo del danno) solo se il termine per effettuare l’offerta (di 60 o 90 giorni a seconda delle situazioni) è scaduto senza che la Compagnia abbia comunicato le sue intenzioni.

Tuttavia questa regola va oggi coordinata con l’obbligo, introdotto dal D.L n. 132/2014, di tentare, prima di ricorrere al Giudice, di trovare una soluzione amichevole con la Compagnia assicuratrice mediante il procedimento di negoziazione assistita con l’assistenza di un avvocato.
Questo nuovo procedimento prevede che la parte che ha subito un danno debba invitare la controparte a tentare la conciliazione sottoscrivendo una convenzione con la quale le parti stesse concordano nel cooperare in buona fede e lealtà per risolvere la controversia facendosi assistere ciascuna da degli avvocati. La parte che riceve l’invito ha tempo 30 giorni per dare una risposta. Se in questo termine non fornisce un riscontro oppure offre una risposta negativa è possibile ricorrere al Giudice. Se invece le parti sottoscrivono la convenzione la procedura deve chiudersi (positivamente o meno) in un termine determinato dalla legge.


A CHI DEVE ESSERE INDIRIZZATA LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DEL DANNO

  • Alla sede legale della Compagnia che assicura il veicolo responsabile del sinistro;
  • facoltativamente al conducente e al proprietario del mezzo responsabile del sinistro

COSA DEVE INDICARE LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO

La richiesta di risarcimento deve contenere:

  • il nominativo del soggetto che ha diritto al risarcimento
  • il luogo, i giorni e le ore in cui le cose danneggiate sono disponibili (per non meno di cinque giorni non festivi) per l’ispezione diretta ad accertare l’entità del danno
  • le circostanze nelle quali è avvenuto il sinistro
  • la dinamica dell’incidente
  • il codice fiscale del danneggiato (o dei soggetti che hanno diritto al risarcimento);
  • l’età, l’attività e il reddito del danneggiato
  • l’entità delle lesioni subite
  • l’attestazione medica che dimostri l’avvenuta guarigione
  • una dichiarazione attestante che il danneggiato non ha diritto ad alcuna prestazione da parte di istituti che gestiscono assicurazioni sociali obbligatorie (come ad esempio l’INAIL) oppure una dichiarazione che specifici di quali prestazioni il danneggiato può beneficiare
  • lo stato di famiglia della vittima in caso di incidente mortale
  • l’indicazione delle autorità di pubblica sicurezza intervenute
  • l’indicazione delle autorità sanitarie intervenute.

COME OTTENERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO

  • Il danneggiato deve inviare una richiesta alla Compagnia che assicura il veicolo [v. modello].
  • Se la richiesta è incompleta la Compagnia richiede entro 30 giorni le integrazioni (il termine per l’offerta resta sospeso fino alla ricezione delle integrazioni).
  • Entro 90 giorni (60 in caso di soli danni a cose) la Compagnia formula un’offerta o comunica i motivi per i quali non intende formulare nessuna offerta.
  • Entro 30 giorni il richiedente deve comunicare se accetta o se rifiuta
    • se non si pronuncia la Compagnia procede al pagamento entro 15 giorni e la somma viene considerata come un anticipo rispetto al danno eventualmente maggiore;
    • se accetta la Compagnia procede al pagamento entro 15 giorni da quando ha notizia dell’accettazione:
    • se rifiuta la Compagnia procede al pagamento entro 15 giorni da quando ha notizia del rifiuto e la somma viene considerata come un anticipo rispetto al danno eventualmente maggiore;
  • se le parti non trovano un accordo nell’ambito della procedura di liquidazione del danno è possibile rivolgersi al Giudice soltanto dopo avere tentato di conciliare la vertenza nell’ambito della c.d. negoziazione assistita (ovverosia una procedura con la quale le parti cercano di trovare un accordo mediante l’assistenza obbligatoria di avvocati)
    • la parte danneggiata mediante il proprio legale deve invitare la controparte a sottoscrivere una convenzione di negoziazione con la quale le parti stesse concordano nel cooperare in buona fede e lealtà per risolvere la vertenza
    • la parte invitata deve fornire una risposta entro 30 giorni
    • se la risposta manca o è negativa è possibile ricorrere al Giudice
    • se la risposta è positiva si apre la negoziazione che può risolversi con una conciliazione (che deve essere scritta) oppure con un mancato accordo (ed in questo caso è possibile rivolgersi al Giudice).

A CHI RIVOLGERSI

La richiesta di risarcimento danni può essere presentata:

  • in proprio seguendo in prima persona l’iter della pratica
  • attraverso un legale di fiducia

Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 07/09/2005, n. 209 – Artt. 283-292

(Fonte:  “Diritti e Risposte“)


 

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