Scudo Sace sui crediti commerciali non pagati

Crediti commerciali non pagati? Arriva l’ombrello dello stato.

A distanza di quasi sette mesi dalla sua istituzione per decreto, diventa finalmente operativa la garanzia Sace in favore degli assicuratori, per le coperture erogate alle aziende sul credito a breve termine (si veda ItaliaOggi del 12/5/2020 e, da ultimo, ItaliaOggi del 5/11/2020).

A disposizione di questo scudo contro i mancati pagamenti c’è un budget da due miliardi di euro.

L’ombrello Sace arriverà a coprire fino al 90% degli indennizzi generati dai sinistri, cioè dalle esposizioni relative ai crediti maturati fino a fine anno.

 

Lo strumento attivato e gestito dalla società posseduta da Cassa Depositi e Prestiti – anche se Sace, in questa fase di pandemia, risponde direttamente al Tesoro (che controlla pure Cdp) per l’erogazione degli strumenti di sostegno alla liquidità delle imprese – la garanzia Sace, dicevamo, è prevista dall’articolo 35 del decreto legge «Rilancio» n. 34/ del 19 maggio 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77/2020.

Andiamo con ordine, per spiegarne il funzionamento.

Cosa sono le assicurazioni dei crediti a breve termine. Vengono concesse dalle compagnie assicurative che operano nel mercato: consistono nella copertura dei rischi di mancato pagamento dei crediti commerciali, concessi con dilazioni fino a 24 mesi.

Questi ombrelli assicurativi consentono di aumentare il livello di liquidità delle imprese acquirenti, permettendo di dilazionare nel tempo i pagamenti. Allo stesso tempo, spiega Sace in una nota, «aiutano i fornitori nella gestione del portafoglio crediti, attraverso un monitoraggio continuativo della qualità creditizia dei partner commerciali».

La valutazione della Sace. La società specializzata nell’assicurazione del credito definisce così l’assicurazione a breve termine: «Uno strumento particolarmente rilevante in un ciclo avverso come quello attuale, in cui le tensioni sulla liquidità indotte dall’emergenza Covid-19 si stanno traducendo in un forte aumento dei rischi di mancato incasso».

Businessman holding a bunch of money.

La mission del nuovo strumento.

A fronte della valutazione data sulla necessità di supportare questi strumenti assicurativi e «con l’obiettivo di preservare la continuità degli scambi commerciali tra aziende e garantire che i servizi di assicurazione del credito commerciale continuino ad essere disponibili per le imprese colpite dagli effetti economici dell’epidemia Covid-19», Sace «è stata autorizzata (dal ministero dell’economia e delle finanze, ndr) a concedere in favore degli assicuratori del credito di breve termine una garanzia pari al 90 per cento degli indennizzi generati dalle esposizioni relative a crediti commerciali».

La copertura.

La nuova garanzia pubblica Sace coprirà gli indennizzi per insoluti relativi a fatture emesse dal 19 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, come detto entro il limite massimo complessivo di spesa di due miliardi di euro.

La garanzia Sace, a sua volta, è contro-garantita dallo Stato italiano; questo consente alla società posseduta da Cdp di esercitare un effetto leva importante sugli assicuratori del credito, poiché – spiega una nota della Sace – lo stato «mitiga il rischio che la congiuntura avversa possa tradursi in una riduzione della copertura assicurativa dei crediti commerciali e che i pagamenti dilazionati siano sostituiti da pagamenti a vista.

(Fonte: ITALIAOGGI – NUMERO 291   PAG. 33  DEL 10/12/2020)

PSR (Piani dello Sviluppo Rurale): pubblicato il Regolamento n. 2020/531

Sulla Gazzetta Ufficiale europea L 119 del 17 aprile è stato pubblicato il Regolamento n. 2020/531 con il quale viene previsto, per l’anno 2020, l’aumento al 70% degli anticipi dei pagamenti diretti ed all’85% per i pagamenti nell’ambito dello Sviluppo Rurale. In allegato si riporta il testo del Regolamento in parola.
Sempre per l’anno 2020, tali anticipi possono essere versati subito dopo aver concluso i soli controlli amministrativi da parte degli organismi pagatori. Per quanto riguarda l’Italia, invece, si ricorda che nel maxi emendamento che è in fase di esame alla Camera dei Deputati che dovrebbe convertire il Legge il Decreto-Legge “Cura Italia”, è prevista di concedere un anticipo pari al 70% del valore di base dei titoli a partire dal 15 giugno 2020. Per completezza di informazione, si riporta il testo del comma 4-bis dell’articolo 78 del suddetto maxi-emendamento:

4-bis. Per l’anno 2020, l’anticipazione di cui al presente articolo è concessa in misura pari al 70 per cento del valore del rispettivo portafoglio titoli 2019 agli agricoltori che conducono superfici agricole alla data del 15 giugno 2020 e che abbiano presentato o si impegnino a presentare, entro i termini stabiliti dalla pertinente normativa europea e nazionale, una domanda unica per la campagna 2020 per il regime di base di cui al titolo III del regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013. La presentazione della richiesta dell’anticipazione non consente di cedere titoli a valere sulla campagna 2020 e successive sino a compensazione dell’anticipazione”.

Inoltre, lo stesso DL prevede una semplificazione per quanto riguarda la certificazione antimafia.

Fideiussione per bandi agricoli A.G.E.A.

Se un’azienda che opera nel settore agricolo ha come obiettivo incrementare o rendere più moderna e snella la produzione, con ogni probabilità avrà bisogno di un aiuto economico o meglio di un contributo.

Per ottenere ciò, si può partecipare a un bando agricolo per ottenere contributi AGEA, ma attenzione, è spesso necessario stipulare una fideiussione, ma prima di arrivare a questo bisogna seguire un iter.

Vediamo prima cosa sono i contributi AGEA e a cosa possono servirti, ma soprattutto, chi è l’AGEA? Perché è questo l’ente che sarà garantito dal contratto fideiussorio e ne sarà quindi il beneficiario.

Innanzitutto questi contributi vengono messi a disposizione dall’Unione Europea per sostenere la produzione agricola degli Stati membri e sono finanziati dal FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) e FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale).

I fondi vengono gestiti da Organismi Pagatori come stabilito ai sensi del Reg. (CE) n. 885/2006 (Art. 18). In Italia questo ruolo è svolto appunto dall’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) istituita con apposito decreto legislativo n. 165/99.

A cosa serve la fideiussione in quest’ambito specifico

Questa garanzia è disciplinata dai regolamenti l Reg. (CEE) n. 2220/85 del22/07/1985 e viene richiesta all’impresa aggiudicataria del contributo per garantire all’ente il rimborso dei fondi emessi qualora l’azienda non porti a compimento il progetto per cui ha ricevuto denaro.

In altre parole, l’AGEA con la polizza fideiussoria mette al sicuro i contributi da possibili usi impropri rispetto alla destinazione iniziale per cui sono stati rilasciati. Ora scopriamo cosa succede se il contraente non riesce a rimborsare quanto dovuto all’AGEA. Scendiamo nei dettagli.

L’ente provvederà a escutere la garanzia rivolgendosi direttamente al fideiussore mediante raccomandata con ricevuta di ritorno senza che questi possa opporre resistenza.

Quindi la fideiussione è una forma di tutela attraverso cui l’ente riesce a recuperare la somma persino nei casi peggiori come, ad esempio, una possibile frode da parte dell’azienda aggiudicataria. Ricorda: la garanzia fideiussoria aumenta concretamente le possibilità di ricevere i fondi erogati dall’AGEA.

Ricapitolando. La fideiussione vede coinvolti tre soggetti fisici o giuridici, scopriamoli insieme:

  • Il contraente: colui che stipula la garanzia, quindi l’azienda agricola.
  • Il beneficiario: il soggetto garantito dal contratto fideiussorio, in questo caso l’AGEA.
  • Il fideiussore: l’istituto di credito che emette la fideiussione e si impegna a pagare al posto del contraente qualora risulti insolvente.

La fideiussione può essere bancaria, assicurativa e finanziaria. La natura stessa della polizza cambia a seconda di chi svolgerà il ruolo di fideiussore. Quindi se il fideiussore è una banca sarà appunto una fideiussione bancaria, se sarà un’agenzia assicurativa si avrà una fideiussione assicurativa e via dicendo.

Questo è un aspetto da non prendere alla leggera perché ogni istituto di credito ha le proprie peculiarità, prendiamo in esame le due forme più diffuse, quella bancaria e quella assicurativa: la banca come fideiussore è solitamente più dispendioso ma anche più solido, è adatto per grosse somme e tempistiche più o meno lunghe, in quanto spesso a garanzia chiede anche il congelamento dei beni del contraente!

Al contrario la fideiussione assicurativa prevede costi inferiori (il servizio si paga attraverso un versamento detto “premio”), nessun congelamento dei beni del contraente, più snella e adatta a cifre di minore entità.

Di solito in situazioni di questo tipo è raccomandabile stipulare una fideiussione assicurativa che prevede solo il pagamento di un premio e a differenza di quella bancaria non immobilizza l’intero patrimonio. Con la  fideiussione assicurativa anche i tempi di erogazione sono piuttosto brevi in quella bancaria invece si allungano notevolmente.