Polizze fideiussorie ed assicurative a tutela degli acquirenti di immobili da costruire

Riceviamo e pubblichiamo di seguito l’intervento di Giovanni Brambilla Pisoni, Presidente del Forum Cauzioni & Credito sulle polizze fidejussorie ed assicurative a tutela degli acquirenti di immobili in costruzione.

Per tutelare gli acquirenti di immobili in corso di costruzione dal  rischio di insolvenza del costruttore e dare loro la possibilità di recuperare gli anticipi versati nel corso dei lavori, è stata introdotta la legge 210 del 2 agosto 2004, successivamente recepita tramite D.Lgs. 122 del 20 giugno 2005.

La normativa introduce per insolvenza del costruttore/venditore (impresa di costruzioni, società veicolo dalla stessa controllata o partecipata o cooperativa edilizia) il caso in cui quest’ultimo incorra in una “situazione di crisi” (pignoramento dell’immobile, fallimento, amministrazione straordinaria, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa), colmando una lacuna dell’ordinamento nazionale, che aveva mietuto decine di migliaia di famiglie vittime dei fallimenti dei costruttori/venditori.

Agli effetti pratici, la soluzione è stata quella di prevedere, al momento della stipula del contratto, l’obbligatorietà da parte del costruttore di consegnare all’acquirente, pena di nullità del contratto, una fideiussione di importo pari alle somme riscosse e da riscuotete da parte del costruttore prima del rogito notarile, ad esclusione delle somme erogate da un soggetto mutuante (in genere un istituto di credito) e di contributi pubblici già assistiti da autonoma garanzia. La fideiussione stipulata dal costruttore in favore dell’acquirente garantisce, nel caso in cui si verifichi una situazione di crisi del costruttore, la restituzione all’acquirente delle somme fino a quel momento versate maggiorate degli interessi legali, pur non garantendo un termine prestabilito di consegna dell’immobile al promissario acquirente.

Al momento del rogito il costruttore deve inoltre consegnare all’acquirente una polizza assicurativa indennitaria decennale a copertura dei danni materiali e diretti all’immobile, compresi i danni a terzi, a seguito di rovina totale o parziale o di gravi difetti costruttivi (art.4 D.Lgs.122/2005).

Il D.Lgs. 14/2019 (Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza) ha modificato e integrato le disposizioni normative sulla tutela degli acquirenti contenute nel D.Lgs. 122/2005; le due modifiche più rilevanti introdotte sono:

  • la fideiussione può essere rilasciata soltanto da una banca o da una compagnia di assicurazione;
  • la fideiussione non deve garantire solo il caso in cui il costruttore incorra in una situazione di crisi ma anche il mancato adempimento di quest’ultimo all’obbligo della consegna della polizza postuma decennale al momento della stipula del rogito;

prevedendo, tra l’altro, l’adozione di appositi decreti ministeriali recanti i modelli standard della fideiussione e della polizza postuma decennale i quali, ad oggi, non risultano essere stati ancora pubblicati.

Dal 2019 ad oggi, l’ANIA e le altre organizzazioni interessate sono state convocate presso il Ministero della Giustizia per discutere sul contenuto degli schemi di polizza. A seguito dei primi incontri sono stati costituiti dei gruppi ristretti tra le organizzazioni maggiormente coinvolte quali ANIA, ANCE, Confcooperative Habitat, Legacoop Abitanti e ABI, per l’elaborazione di proposte da presentare in sede di tavolo tecnico plenario.

Lo scorso mese di novembre, l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, a distanza di oltre un anno dall’ultima riunione del tavolo tecnico, ha predisposto e inoltrato alle parti coinvolte la bozza del DM e il modello standard della fideiussione per la raccolta di eventuali commenti e osservazioni.

Gli aspetti critici, discussi in occasione del confronto, sono diversi e tra questi trova sicuramente spazio la parte che riguarda le disposizioni transitorie, in quanto prevede un’applicazione retroattiva non condivisibile dal punto giuridico e sostanziale.

Un altro aspetto controverso della bozza è la previsione della responsabilità solidale dei garanti nei confronti del beneficiario nell’ipotesi in cui la fideiussione sia prestata congiuntamente da più garanti ma anche nel caso di singole garanzie prestate con atti separati per ciascun fideiussore. Si tratta di una disposizione che trova la sua ratio nel Codice dei contratti pubblici, in un contesto che prevede la disciplina di opere pubbliche di ben altra dimensione.

Il Forum Cauzioni e Credito resta scettico su una proposta in precedenza avanzata dall’ANIA in merito alla cessazione automatica della garanzia fideiussoria qualora l’acquirente, nonostante la mancata produzione della polizza indennitaria decennale da parte del costruttore, decida comunque di stipulare il rogito, considerato che non sarebbe posto alcun divieto al notaio rogitante di stipulare l’atto nel caso in cui il promittente acquirente intenda comunque procedere all’acquisto.

Il Forum Cauzioni e Credito conviene, invece, con quanto osservato dal Consiglio Nazionale del Notariato al riguardo: “L’acquirente non può rinunciare alle tutele previste dal presente decreto: ogni clausola contraria è nulla e deve intendersi come non apposta”….”Un atto di trasferimento che non contenga alcuna menzione dell’avvenuta consegna della polizza postuma decennale, in quanto veicolo di una rinuncia a detta tutela, non espressa, bensì “tacita”, ricadrebbe in ogni caso sotto la sanzione della nullità di cui all’art.4 comma 1 del D.Lgs. 122/2005”.

E’ d’altro canto ritenuto condivisibile il timore delle imprese di assicurazione quando si chiedono cosa potrebbe accadere a tutte quelle polizze fideiussorie emesse prima della entrata in vigore della disposizione di legge in parola ed oggi ancora in corso di validità. Se il costruttore non è in grado di rilasciare la polizza decennale postuma, il notaio presumibilmente non stipula il rogito. La conseguenza di tale condizione potrebbe preludere alla richiesta di nullità del contratto preliminare stipulato in precedenza e richiedere la restituzione degli acconti versati o l’escussione delle garanzie fideiussorie.

Sul tavolo della discussione pende tuttora anche la pubblicazione del decreto recante il contenuto e le caratteristiche dello schema tipo della polizza indennitaria decennale e la definizione di gravi difetti costruttivi, che nell’accezione proposta, sono quelli che colpiscono le parti dell’opera destinate per propria natura a lunga durata, la quale non si concilia con l’art. 1669 c.c. e la consolidata giurisprudenza di legittimità nel merito della nozione di gravi vizi di costruzione.

Questa situazione di stallo perdurante può portare a conseguenze pesantemente negative su un settore che rappresenta una parte non trascurabile dell’edilizia privata.

Alcuni dati possono dare l’idea della dimensione del settore delle vendite di immobili in costruzione.

Anno Permessi di costruire (*) Unità abitative corrispondenti (*) Premi contabilizzati (**)
2019 17.978 55.104 Euro 20.857.085
2018 17.974 54.664 Euro 16.766.756
2017 17.243 51.859 Euro 13.341.722
2016 16.225 44.583 Euro 12.002.371
(*) fonte: ISTAT
(**) fonte: ANIA (premi relativi alle polizze fideiussorie a garanzia degli immobili da costruire)

Considerati tutti gli aspetti anzidetti il Forum Cauzioni e Credito auspica – in tempi brevi – un intervento normativo definitivo che preveda gli schemi tipo delle due polizze (fideiussione e polizza decennale postuma), affinché si possa dare pieno compimento alle disposizioni normative introdotte per la tutela degli acquirenti degli immobili in costruzione voluta dal legislatore sin dal 2004.

Polizze fideiussorie

(Fonte: ASSINews – https://www.assinews.it/)

Asseverazioni – D.L. 34/2020 (Eco/Sisma bonus 110%)

In seguito alla pubblicazione del documento Superbonus–FAQ da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (https://www.fiscoetasse.com/files/10602/documento-mef-superbonus110.pdf), le compagnie di Assicurazioni hanno completato e lanciato il prodotto Asseverazioni  inserendo una postuma automatica di 10 anni successivi alla scadenza del contratto di assicurazione ed altre modifiche rispetto al prodotto presentato poco prima.

Cerchiamo ora di comprendere la normativa che regola questa polizza, a chi è rivolta e quali sono le garanzie proposte.

L’art. 119, comma 14, del D.L. 34/2020, dal 15 ottobre 2020 prevede che, per ottenere il contributo fiscale Super bonus 110% , un professionista abilitato rilasci un’asseverazione, cioè la certificazione che siano state rispettate tutte le norme relative alla sicurezza e all’efficienza energetica. Il decreto richiede per il professionista una copertura assicurativa adeguata con massimale minimo di 500 mila euro per poter asseverare gli interventi agevolati.

Si tratta infatti di un obbligo di legge sancito dal D.L. 34/2020, dal 15 ottobre 2020. La Compagnia di assicurazioni con la polizza di RC ASSEVERAZIONI garantisce il risarcimento dei danni involontariamente cagionati ai propri clienti e al Bilancio dello stato, nello svolgimento dell’attività di asseverazione.

  1. Il costo della polizza varia a seconda dell’importo massimale da asseverare.
  2. Il Massimale è stabilito dal Decreto Legge e deve essere di un importo minimo pari a 500.000,00 €
  3. La Compagnia di assicurazioni con la polizza di RC ASSEVERAZIONI  garantisce il risarcimento dei danni involontariamente cagionati ai propri clienti e al Bilancio dello stato, nello svolgimento dell’attività di asseverazione, tra cui:
    • Violazione dei diritti di proprietà intellettuale
    • Atti di diffamazione commessi senza dolo
    • Azione fraudolenta di qualsiasi dipendente salvo che l’assicurato sia l’autore materiale dell’atto
    • Azione dolosa di qualsiasi dipendente salvo che l’assicurato sia l’autore materiale dell’atto

    L’assicuratore ha inoltre il diritto di assumere il controllo della difesa contro le richieste di risarcimento supportando i relativi costi nella misura di un quarto. Nel caso però che un Asseveratore rilasci una dichiarazione NON veritiera, NON corrispondente alla realtà e ci sia il dolo allora NON è coperto dalla polizza assicurativa e va incontro a una serie di sanzioni.

  4. La durata è di anni 1, ma la validità della nostra polizza è di anni 10 oltre la durata della polizza (POSTUMA DI ANNI 10).
  5. La polizza prevede necessariamente una postuma di 10 anni, quindi per 10 anni dopo la scadenza della garanzia il professionista è coperto dalle clausole della polizza assicurativa stipulata tramite noi, NON deve quindi pagarla ogni anno.
  6. E’ prevista la possibilità di stipulare una polizza per ogni singolo lavoro ma sempre con un massimale minimo di euro 500.000,00.

 

 

 

 

 

 

 

Alla luce di quanto sopra, non risulta corretta l’interpretazione per cui la semplice polizza RC professionale, pur non escludendo dalla copertura i rischi connessi al Superbonus, sia “adeguata” alle richieste della Legge; il massimale della polizza RC professionale infatti non prevede un massimale esclusivo, bensì dedicato all’intera attività professionale.

Contattaci per un preventivo: preventivo@tarasconsulenze.it

 

Nuova produzione vita: in crescita raccolta di sportelli bancari e postali a ottobre

Da gennaio la maggior parte della nuova produzione vita è derivata dalla raccolta effettuata mediante reti bancarie, postali e finanziarie, alle quali afferisce l’83% dei nuovi premi emessi, incidenza inferiore un punto percentuale rispetto a quella calcolata nell’analogo periodo del 2019.

La ripartizione dei premi per canale e per tipologia di premio evidenzia anche come le suddette reti abbiano collocato prodotti quasi esclusivamente a premio unico mentre le reti agenziali raccolgano anche una quota significativa di prodotti a premio periodico. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE, lo scostamento tra le quote raccolte dalle diverse reti si riduce: quella riconducibile alle reti bancarie, postali e finanziarie passa dall’83% al 75% mentre la quota afferente alle reti agenziali sale dal 16% al 23%.

Sportelli bancari e postali

Gli sportelli bancari e postali hanno raccolto nel mese di ottobre nuovi premi pari a € 5,9 mld, registrando un incremento dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2019. Da inizio anno il volume di nuovi affari è stato pari a € 44,2 mld, in contrazione dell’11,1% rispetto all’analogo periodo del 2019.

Agenti e vendita diretta

Nel mese di ottobre gli agenti e la vendita diretta hanno collocato polizze per un volume di nuovi premi pari a € 1,2 mld, in calo del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2019. Nel dettaglio, per i primi si è osservata una raccolta in diminuzione del 3,9%, con una quota di mercato pari all’11%, mentre per la seconda (che distribuisce il 3% dell’intera nuova
produzione) vi è stato un decremento del 35,8%. Da gennaio la nuova produzione dell’intero canale ha raggiunto € 10,2 mld, in calo del 3,3% rispetto al 2019.

Nel mese di ottobre la rete agenziale complessiva ha intermediato principalmente prodotti di ramo I per i tre quarti del volume di nuovi premi dell’intero canale, a fronte di una raccolta in calo del 16,0% rispetto all’analogo mese del 2019; per questi prodotti, da inizio anno il canale agenziale ha osservato un decremento del 5,5% rispetto all’analogo periodo del 2019, per un importo pari a € 7,6 mld.

Family Care And Protection

(fonte Assinews)

Incidente con più veicoli

Un’ipotesi frequente in materia di sinistri stradali è quella dell’incidente che coinvolge più veicoli, come accade, ad esempio, nel caso del c.d. tamponamento a catena. In questa ipotesi non opera il sistema dell’indennizzo diretto e occorre richiedere il risarcimento all’impresa assicuratrice del veicolo responsabile del sinistro.

Che cosa è

Nelle ipotesi in cui un incidente stradale abbia coinvolto più veicoli non può trovare applicazione la procedura di risarcimento diretto.
L’ipotesi più frequente di questo tipo di sinistri è rappresentata dal c.d. tamponamento a catena nel quale più veicoli incolonnati vanno a collidere l’uno contro l’altro a seguito della forza d’urto impressa dall’ultimo mezzo della colonna.
Non potendo applicarsi la procedura di risarcimento diretto il danneggiato è tenuto a richiedere il risarcimento al conducente del mezzo responsabile del sinistro (nell’esempio richiamato si tratterà del conducente dell’ultimo mezzo della colonna) e alla Compagnia assicuratrice del mezzo in questione.

La richiesta di risarcimento e la procedura di liquidazione

Il danneggiato deve richiedere il risarcimento dei danni subiti (fisici, patrimoniali e non patrimoniali) inviando una lettera raccomandata:

  • alla Compagnia che assicura il mezzo responsabile del sinistro
  • facoltativamente al proprietario e al conducente del mezzo responsabile del sinistro.

La richiesta di risarcimento danni deve indicare

  • il nominativo del soggetto che ha diritto al risarcimento;
  • il luogo, i giorni e le ore in cui le cose danneggiate sono disponibili (per non meno di cinque giorni non festivi) per l’ispezione diretta ad accertare l’entità del danno;
  • le circostanze nelle quali è avvenuto il sinistro;
  • la dinamica dell’incidente;
  • il codice fiscale del danneggiato (o dei soggetti che hanno diritto al risarcimento);
  • l’età, l’attività e il reddito del danneggiato;
  • l’entità delle lesioni subite;
  • l’attestazione medica che dimostri l’avvenuta guarigione;
  • una dichiarazione attestante che il danneggiato non ha diritto ad alcuna prestazione da parte di istituti che gestiscono assicurazioni sociali obbligatorie (come ad esempio l’INAIL) oppure una dichiarazione che specifici di quali prestazioni il danneggiato può beneficiare;
  • lo stato di famiglia della vittima in caso di incidente mortale.

In ogni caso è sempre opportuno specificare:

  • se sono intervenute delle autorità di pubblica sicurezza e se hanno redatto un verbale (eventualmente sanzionando uno dei conducenti);
  • se sono intervenuti dei medici o dei sanitari, indicando a quale struttura sanitaria appartenevano.

Come abbiamo visto non opera in questo caso il sistema dell’indennizzo diretto ma la procedura di risarcimento è quella disciplinata dall’art. 148 del Codice delle Assicurazioni Private.
Infatti, una volta ricevuta la richiesta di risarcimento la Compagnia apre il sinistro e ne da comunicazione al danneggiato inviandogli una comunicazione che contiene i riferimenti della pratica (numero di sinistro, ufficio che provvede alla trattazione, recapiti telefonici e orari nei quali è possibile contattare il liquidatore).
Entro 90 giorni dal ricevimento della documentazione la Compagnia assicuratrice è obbligata a

  • formulare al danneggiato un’offerta di risarcimento;
  • comunicare al danneggiato i motivi per i quali ritiene di non formulare nessuna offerta (si pensi al caso in cui la Compagnia ritiene che il sinistro non sia mai avvenuto).

Il termine è ridotto a 60 giorni nel caso in cui il danneggiato abbia subito solo danni a cose.
L’offerta viene generalmente preceduta da una richiesta di visita medico legale presso un professionista di fiducia della Compagnia per la valutazione dei danni fisici piuttosto che da una richiesta di perizia. In questo caso il danneggiato non può rifiutarsi di acconsentire agli accertamenti. Se si rifiuta il termine di 90 giorni per effettuare l’offerta resta sospeso. Ciò significa che finché il richiedente non si mette a disposizione per la visita non potrà pretendere di essere tutelato davanti al giudice.
Se la documentazione è incompleta la Compagnia deve segnalarlo al richiedente entro 30 giorni e il termine per effettuare l’offerta rimane sospeso finché la documentazione non viene integrata.
Questa è ovviamente la situazione più comune dal momento che non sempre il danneggiato è in possesso immediatamente di tutta la documentazione utile a dimostrare l’entità dei danni subiti. Il danno alla persona, infatti, può essere correttamente valutato solo dopo che la vittima ha terminato le cure e la riabilitazione. Solo in questo momento può essere correttamente quantificata la percentuale di invalidità (c.d. invalidità permanente) che l’incidente lascia al danneggiato.

Quando viene formulata l’offerta può accadere che:

  • il danneggiato dichiari di accettare l’offerta: la Compagnia deve procedere al pagamento entro 15 giorni dal momento in cui riceve l’accettazione;
  • il danneggiato dichiari di non accettare l’offerta: la Compagnia deve procedere al pagamento dell’importo previsto nell’offerta medesima entro 15 giorni. La somma viene considerata quindi un anticipo rispetto al risarcimento complessivo;
  • il danneggiato non si pronunci entro 30 giorni dal momento in cui riceve l’offerta: la Compagnia deve procedere al pagamento dell’importo previsto nell’offerta medesima entro 15 giorni. La somma viene considerata quindi un anticipo rispetto al risarcimento complessivo.

In ogni caso il danneggiato può ricorrere al Giudice (sia esso il Giudice di Pace o il Tribunale a seconda dell’importo del danno) solo se il termine per effettuare l’offerta (di 60 o 90 giorni a seconda delle situazioni) è scaduto senza che la Compagnia abbia comunicato le sue intenzioni.

Tuttavia questa regola va oggi coordinata con l’obbligo, introdotto dal D.L n. 132/2014, di tentare, prima di ricorrere al Giudice, di trovare una soluzione amichevole con la Compagnia assicuratrice mediante il procedimento di negoziazione assistita con l’assistenza di un avvocato.
Questo nuovo procedimento prevede che la parte che ha subito un danno debba invitare la controparte a tentare la conciliazione sottoscrivendo una convenzione con la quale le parti stesse concordano nel cooperare in buona fede e lealtà per risolvere la controversia facendosi assistere ciascuna da degli avvocati. La parte che riceve l’invito ha tempo 30 giorni per dare una risposta. Se in questo termine non fornisce un riscontro oppure offre una risposta negativa è possibile ricorrere al Giudice. Se invece le parti sottoscrivono la convenzione la procedura deve chiudersi (positivamente o meno) in un termine determinato dalla legge.


A CHI DEVE ESSERE INDIRIZZATA LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DEL DANNO

  • Alla sede legale della Compagnia che assicura il veicolo responsabile del sinistro;
  • facoltativamente al conducente e al proprietario del mezzo responsabile del sinistro

COSA DEVE INDICARE LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO

La richiesta di risarcimento deve contenere:

  • il nominativo del soggetto che ha diritto al risarcimento
  • il luogo, i giorni e le ore in cui le cose danneggiate sono disponibili (per non meno di cinque giorni non festivi) per l’ispezione diretta ad accertare l’entità del danno
  • le circostanze nelle quali è avvenuto il sinistro
  • la dinamica dell’incidente
  • il codice fiscale del danneggiato (o dei soggetti che hanno diritto al risarcimento);
  • l’età, l’attività e il reddito del danneggiato
  • l’entità delle lesioni subite
  • l’attestazione medica che dimostri l’avvenuta guarigione
  • una dichiarazione attestante che il danneggiato non ha diritto ad alcuna prestazione da parte di istituti che gestiscono assicurazioni sociali obbligatorie (come ad esempio l’INAIL) oppure una dichiarazione che specifici di quali prestazioni il danneggiato può beneficiare
  • lo stato di famiglia della vittima in caso di incidente mortale
  • l’indicazione delle autorità di pubblica sicurezza intervenute
  • l’indicazione delle autorità sanitarie intervenute.

COME OTTENERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO

  • Il danneggiato deve inviare una richiesta alla Compagnia che assicura il veicolo [v. modello].
  • Se la richiesta è incompleta la Compagnia richiede entro 30 giorni le integrazioni (il termine per l’offerta resta sospeso fino alla ricezione delle integrazioni).
  • Entro 90 giorni (60 in caso di soli danni a cose) la Compagnia formula un’offerta o comunica i motivi per i quali non intende formulare nessuna offerta.
  • Entro 30 giorni il richiedente deve comunicare se accetta o se rifiuta
    • se non si pronuncia la Compagnia procede al pagamento entro 15 giorni e la somma viene considerata come un anticipo rispetto al danno eventualmente maggiore;
    • se accetta la Compagnia procede al pagamento entro 15 giorni da quando ha notizia dell’accettazione:
    • se rifiuta la Compagnia procede al pagamento entro 15 giorni da quando ha notizia del rifiuto e la somma viene considerata come un anticipo rispetto al danno eventualmente maggiore;
  • se le parti non trovano un accordo nell’ambito della procedura di liquidazione del danno è possibile rivolgersi al Giudice soltanto dopo avere tentato di conciliare la vertenza nell’ambito della c.d. negoziazione assistita (ovverosia una procedura con la quale le parti cercano di trovare un accordo mediante l’assistenza obbligatoria di avvocati)
    • la parte danneggiata mediante il proprio legale deve invitare la controparte a sottoscrivere una convenzione di negoziazione con la quale le parti stesse concordano nel cooperare in buona fede e lealtà per risolvere la vertenza
    • la parte invitata deve fornire una risposta entro 30 giorni
    • se la risposta manca o è negativa è possibile ricorrere al Giudice
    • se la risposta è positiva si apre la negoziazione che può risolversi con una conciliazione (che deve essere scritta) oppure con un mancato accordo (ed in questo caso è possibile rivolgersi al Giudice).

A CHI RIVOLGERSI

La richiesta di risarcimento danni può essere presentata:

  • in proprio seguendo in prima persona l’iter della pratica
  • attraverso un legale di fiducia

Riferimenti Normativi:
D.Lgs. 07/09/2005, n. 209 – Artt. 283-292

(Fonte:  “Diritti e Risposte“)


 

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Piano assicurativo agricolo 2018 – contributi per la gestione del rischio

Con decreto del 6 novembre 2017, il Mipaaf ( Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo) ha approvato il Piano assicurativo agricolo 2018 per l’accesso ai contributi PAC per la gestione del rischio.

> PSR 2014-2020 – via a domande per assicurazioni agricole agevolate

Piano assicurativo agricolo

Il Piano assicurativo agricolo 2018 disciplina l’accesso ai contributi previsti

dal Regolamento Ue n. 1305/2013 sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC), per la copertura assicurativa dei rischi agricoli relativi alle produzioni vegetali, alle strutture aziendali e agli allevamenti zootecnici.

Come nei Piani precedenti, la copertura assicurativa deve essere riferita all’intero ciclo produttivo o di accrescimento di ogni singola coltura o allevamento o all’anno solare e deve comprendere:

  • l’intera produzione per ciascuna tipologia di prodotto vegetale coltivata all’interno di un territorio comunale;
  • l’intera mandria o l’intero prodotto ottenibile dalla stessa per ciascuna specie animale allevata all’interno di un territorio comunale;
  • le intere superfici occupate dalle strutture aziendali all’interno di un territorio comunale.

> AGEA – contributi per assicurazione produzioni vegetali 2017

Determinazione dei valori assicurabili

I valori assicurabili, con polizze agevolate, delle produzioni vegetali e animali, dei mancati redditi per il periodo di fermo degli allevamenti zootecnici colpiti da epizoozie e dei costi per il ripristino delle strutture aziendali e per lo smaltimento delle carcasse di animali morti, sono calcolati applicando i prezzi unitari di mercato stabiliti con decreto del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali.

In particolare, i valori assicurabili delle produzioni devono essere calcolati applicando tali prezzi unitari alla produzione media annua calcolata ai sensi del regolamento UE n. 1305/2013 e del decreto ministeriale del 12 gennaio 2015.

Parlamento UE: ok a riforma Politica Agricola Comune – PAC 2014-2020

Combinazioni dei rischi assicurabili

Le tipologie colturali assicurabili e le diverse avversità atmosferiche e le fitopatie ammissibili alla copertura assicurativa agevolata sono dettagliate negli allegati al decreto Mipaaf, insieme alla metodologia di calcolo dei parametri contributivi e alle diverse garanzie previste.

Le coperture assicurative che coprono la mancata resa (quantitativa o quanti/qualitativa) delle produzioni vegetali possono avere diverse combinazioni:

  • a) polizze che coprono l’insieme delle avversità elencate all’allegato 1, punto 1.2 (avversità catastrofali + avversità di frequenza + avversità accessorie);
  • b) polizze che coprono l’insieme delle avversità elencate all’allegato 1, punto 1.2.1 (avversità catastrofali) e almeno 1 avversità di cui al punto 1.2.2.1 (avversità di frequenza);
  • c) polizze che coprono almeno tre delle avversità elencate all’allegato 1, punto 1.2.2 (avversità di frequenza e avversità accessorie);
  • d) polizze che coprono l’insieme delle avversità elencate all’allegato 1, punto 1.2.1. (avversità catastrofali);
  • e) polizze sperimentali;
  • f) polizze che coprono due delle avversità elencate all’allegato 1, punto 1.2.2.1 (avversità di frequenza).

Gli schemi di polizza dovranno prevedere una soglia di danno superiore al 30% da applicare sull’intera produzione assicurata per Comune, ad eccezione delle tipologie di polizze senza soglia di danno. La quantificazione del danno dovrà essere valutata con riferimento al momento della raccolta come differenza tra resa effettiva e resa assicurata, tenendo conto anche della eventuale compromissione della qualità.

Le strutture aziendali sono assicurabili unicamente con polizze in cui sono comprese tutte le avversità obbligatorie elencate in allegato al decreto, a cui si possono aggiungere le avversità facoltative.

costi di smaltimento delle carcasse animali sono assicurabili unicamente con polizze in cui sono comprese tutte le cause di morte da epizoozie elencate, sempre che non siano risarciti da altri interventi comunitari o nazionali. Le polizze possono comprendere anche le morti dovute ad altre cause.

Le produzioni zootecniche per la copertura mancato reddito e abbattimento forzoso sono assicurabili unicamente con polizze in cui sono comprese tutte le epizoozie obbligatorie per singola specie assicurata, cui possono essere aggiunte in tutto o in parte quelle facoltative.

Le produzioni zootecniche assicurate per la garanzia mancato reddito possono coprire anche le diminuzioni di reddito dovute ai provvedimenti previsti per le aree perifocali.

Spesa ammessa al contributo

La spesa premi ammissibile a contributo è pari al minor valore risultante dal confronto tra la spesa premi ottenuta applicando i parametri contributivi calcolati con i dati assicurativi agevolati acquisiti nel Sistema di gestione del rischio e la spesa premi risultante dal certificato di polizza.

Le percentuali contributive massime sulla spesa ammessa variano per ogni combinazione coltura, struttura o allevamento/tipologia di polizza/garanzia, in particolare:

a) polizze con soglia di danno, relative a:

  • colture (compresa l’uva da vino)/eventi assimilabili a calamità naturali, fitopatie, infestazioni parassitarie secondo le combinazioni previste: fino al 60% o al 65% della spesa ammessa a seconda delle combinazioni;
  • allevamenti/epizoozie/mancato reddito e abbattimento forzoso: fino al 65% della spesa ammessa;
  • allevamenti/squilibri igrotermometrici/riduzioni produzioni di latte: fino al 65% della spesa ammessa;
  • allevamenti/andamento stagionale avverso/mancata o ridotta produzione di miele: fino al 65% della spesa ammessa;
  • polizze sperimentali: fino al 65% della spesa ammessa.

b) polizze senza soglia di danno, relative a:

  • strutture aziendali/eventi assimilabili a calamità naturali ed altri eventi climatici: fino al 50% della spesa ammessa;
  • allevamenti/animali morti per qualunque causa/smaltimento carcasse: fino al 50% della spesa ammessa.

Termini di sottoscrizione delle polizze

Per accedere ai contributi le polizze assicurative singole ed i certificati per le polizze collettive devono essere sottoscritti entro le date ricadenti nell’anno a cui si riferisce la campagna assicurativa indicate:

  • a) per le colture a ciclo autunno primaverile entro il 31 maggio;
  • b) per le colture permanenti entro il 31 maggio;
  • c) per le colture a ciclo primaverile entro il 31 maggio;
  • d) per le colture a ciclo estivo, di secondo raccolto, trapiantate entro il 15 luglio;
  • e) per le colture a ciclo autunno invernale e colture vivaistiche entro il 31 ottobre;
  • f) per le colture che appartengono ai gruppi di cui alle lettere c) e d) seminate o trapiantate successivamente alle scadenze indicate, entro la scadenza successiva.

Per le misure di sostegno pubblico alla spesa assicurativa agricola agevolata non sono previsti criteri di valutazione/selezione delle domande, quindi qualora le risorse disponibili non fossero sufficienti a coprire le aliquote massime di aiuto previste, la misura del contributo sarà determinata a consuntivo tenuto conto delle disponibilità di bilancio.

Decreto ministeriale del 6 novembre 2017


(Fonte FASI – Angela Lamboglia | )

 


 

Il welfare sveglia le polizze malattia

Assicurazioni – Emerge dai dati sulla raccolta premi appena pubblicati dall’ania

L’anno scorso i prodotti collettivi che prevedono il rimborso delle spese mediche hanno registrato una crescita della nuova produzione del 101% a 240 mln. Salgono Unipol e Generali. Lievita Rbm
(di Anna Messia)

Lo sviluppo del welfare aziendale, sostenuto anche dalla legge di Bilancio 2018, l’anno scorso ha fatto lievitare la raccolta delle polizze malattia. Gli italiani continuano a utilizzare enormi risorse per curarsi privatamente, con una spesa di tasca propria che ha superato i 35 miliardi e che non sembra arrestarsi, mentre i flussi di spesa veicolati tramite fondi sanitari o polizze sono ancora limitati. Ma scorrendo i dati sulla raccolta premi delle polizze infortuni e malattia, appena pubblicati da Ania, emerge che l’anno scorso le polizze collettive, in particolare quelle che prevedono il rimborso delle spese mediche, hanno registrato una nuova produzione in crescita del 101,5% rispetto all’anno prima superando 240 milioni. Qualcosa insomma si sta muovendo. Va sottolineato che si tratta di nuova raccolta, ovvero di nuova produzione, mentre se si guarda ai premi complessivi del settore malattia, ovvero allo stock, pari a fine 2017 a 2,7 miliardi, la crescita è solo del 9,4%. Mentre i 2,7 miliardi di premi del ramo malattia sono ancora meno di un quinto dei 13,8 miliardi che gli italiani spendono per assicurare l’auto. In ogni caso si tratta di un segnale significativo e di un raddoppio importante per il settore e, come detto, ha riguardato in particolare le polizze collettive che prevedono il rimborso delle spese mediche, che rappresentano oltre tre quarti (77%) della raccolta malattia. Una spinta cui ha contributo «in modo significativo la copertura offerta da casse sanitarie privatistiche o da aziende in favore dei propri dipendenti», sottolineano dall’Ania. Di tale spinta hanno beneficiato un po’ tutte le compagnie di assicurazione che operano nel settore. Il gruppo assicurativo Unipol , leader nel ramo malattia con 631,9 milioni di euro di premi, che rappresentano il 23,37% del mercato, lo scorso anno ha registrato per esempio una crescita dei premi del 7,7%, mentre Generali , seconda in classifica con 575,4 milioni di premi, ha registrato uno sviluppo del 4,3%. Il balzo in avanti più evidente è stato però registrato da Rbm Assicurazione Salute, compagnia specializzata nel settore, che ha visto i premi malattia crescere l’anno scorso del 21,7% a 430,1 milioni. Subito dopo si è collocato il gruppo Allianz , che l’anno scorso ha registrato un aumento dei premi malattia decisamente importante: + 17,6% a 262,1 milioni. Insomma, sono molte le società che nel 2017 in questo comparto hanno registrato crescite a doppia cifra percentuale (Cattolica +20,8% e Aviva +10,5%). Tra le prime dieci l’unica compagnia che non ha avuto sviluppi nel ramo malattia è stata Reale Mutua, ferma a 138,7 milioni (-3,5%). Ma ce poi un’altra assicurazione, che non rientra tra le top ten, ma che balza agli occhi perché ha fatto segnare addirittura una crescita del 40,8%: si tratta di Poste Vita, tredicesima compagnia nella classifica Ania del ramo malattia con 24,6 milioni. In questo caso i volumi sono più contenuti ma l’impennata della raccolta è il segnale dell’attenzione che anche il gruppo postale guidato da Matteo Del Fante ha posto sul comparto malattia, come annunciato del resto nel nuovo piano industriale presentato al mercato a fine febbraio scorso. (riproduzione riservata)

Fonte: logo_mf

 


 

La diffusione di polizze sanitarie tra le famiglie italiane nel 2016

Nel 2016 la percentuale delle famiglie in possesso di almeno una polizza sanitariaera pari al 6,9%, in forte aumento rispetto a quanto rilevato sia nel 2014 (3,3%) sia nel 2012 (4,0%); in termini assoluti le famiglie assicurate erano circa 1,7 milioni (0,8 e 1,0 nel 2014 e nel 2012, rispettivamente).

Tra le famiglie assicurate, il numero medio di coperture, ponderato per la rappresentatività campionaria, era pari a 1,4 (1,06 e 1,1). La maggioranza delle famiglie con almeno una copertura sanitaria risiedeva al Nord (9,6%; 4,9% e 5,6% nelle due precedenti rilevazioni), seguita dalle famiglie con residenza al Centro (8,3%; 3,6% e 5,8%) e da quelle del Sud (2,1%; 0,8% e 0,7%).

E’ quanto emerge dell’Indagine Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane relativa al 2016.

La diffusione di coperture sanitarie varia sensibilmente a seconda della condizione professionale del capofamiglia, inteso come il maggior percettore di reddito.

I lavoratori autonomi tendono infatti a ricorrere di più alle assicurazioni sanitarie. Ciò è confermato anche dall’ultima indagine, anche se la differenza con i lavoratori dipendenti si è ridotta notevolmente.

Nel 2016 la diffusione di polizze tra i lavoratori autonomi era pari a 10,3% (7,2% nel 2014 e 9,5% nel 2012), mentre tra i lavoratori dipendenti era quasi del 10% (3,4% e 4,3%). Per i capifamiglia in condizione non professionale la percentuale era significativamente più bassa (2,9%, 2,3% e 2,4%).

Anche nel 2016 la diffusione di polizze sanitarie è risultata correlata positivamente il livello del reddito familiare. Rispetto al passato, nel 2016 la correlazione positiva si è ulteriormente accentuata: la percentuale di famiglie assicurate nell’ultimo quintile per reddito superava quella nel primo quintile di quasi 19 punti percentuali (10,6 nel 2014 e 12,88 nel 2012).

#FAMIGLIA: Protegge la famiglia da infortuni, responsabilità civile e perdite economiche.

PER LA PERSONA

  • Protettiva: mantiene intatto il tenore di vita della famiglia nel caso di infortunio o di indennizzo da corrispondere per danni a terzi.
  • Estesa: copre imprevisti legati a diverse casistiche inerenti le attività del nucleo familiare.
  • Modulabile: articolata in 24 possibili combinazioni di somme assicurate, garanzie e premi.

Fa per te se

Desideri una polizza assicurativa che protegga tutta la famiglia da:

  • infortuni nell’ambito della vita privata, come ad esempio nella pratica di sport o nello svolgimento di lavori domestici;
  • responsabilità civile per i danni cagionati a terzi nelle attività familiari extralavorative;
  • perdite economiche dovute all’uso fraudolento di carte/bancomat da parte di terzi, all’annullamento di viaggi per cause di forza maggiore, alle spese veterinarie sostenute per i propri animali.

Cosa ti offre:

INFORTUNI

  • Invalidità permanente: ti garantisce un indennizzo se subisci un infortunio che provoca delle lesioni permanenti, che riducono la tua capacità lavorativa;
  • Morte: assicura un capitale ai beneficiari che indichi nel contratto;
  • Spese sanitarie: ti rimborsa le spese necessarie a seguito dell’infortunio, come ad esempio il trasporto all’istituto di cura, le rette di degenza, gli onorari medici e la sala operatoria.

    RESPONSABILITA’ CIVILE DEL NUCLEO FAMILIARE

    Tiene indenne la famiglia dalle richieste di risarcimento da parte di terzi per danni involontariamente cagionati.
    A titolo esemplificativo e non esaustivo, sono compresi i danni derivanti da:

  1. caduta di antenne televisive, parabole e/o antenne radiotrasmittenti, poste sul tetto o sui balconi;
  2. attività domestiche derivanti dalla conduzione della casa e della famiglia;
  3. incendio, esplosione o scoppio;
  4. consumo di cibi o bevande in casa dell’Assicurato che provochino intossicazione od avvelenamento;
  5. infortunio cagionato ad ospiti a seguito di cadute a causa di acqua, detersivi o cera sui pavimenti;
  6. caduta all’esterno di oggetti;
  7. lavori di ordinaria manutenzione eseguiti in economia;
  8. pertinenze dell’abitazione;
  9. spargimento di acqua e rigurgiti di fogna;
  10. uso di apparecchi domestici;
  11. danni cagionati da addetti ai servizi domestici, anche se occasionali, nonché gli infortuni sofferti dagli stessi soggetti , di cui l’assicurato sia ritenuto responsabile;
  12. pratica di hobby quali modellismo, bricolage, giardinaggio compreso l’uso di motofalciatrici;
  13. atti volontari compiuti dai minori di 14 anni di cui i genitori debbano rispondere;
  14. proprietà, possesso e/o uso di animali domestici o da cortile, cavalli ed altri animali da sella;
  15. pratica amatoriale di sport comuni, svolti sia individualmente che in squadra a livello non professionistico e senza alcuna forma di remunerazione.

PERDITE PECUNIARIE DERIVANTI DA:

– UTILIZZO FRAUDOLENTO CARTE DI CREDITO E BANCOMAT
La garanzia prevede l’indennizzo previsto in polizza per l’utilizzo fraudolento da parte di terzi di Carte di Credito / Bancomat sottratte all’assicurato a seguito di Furto, Scippo, Rapina o Estorsione.

– ANNULLAMENTO VIAGGIO
La garanzia prevede l’indennizzo previsto in polizza per le somme pagate e non rimborsabili in caso di annullamento del viaggio per circostanze involontarie, imprevedibili e non conosciute al momento della prenotazione:
• malattia o infortunio che comporti ricovero, pronto soccorso o decesso dell’Assicurato o di un suo familiare;
• nomina dell’Assicurato a Giurato o Testimone;
• danni all’abitazione a seguito di furto, scasso o calamità naturale tali che rendano necessaria la presenza dell’Assicurato;
• impossibilità di raggiungere il luogo di partenza a seguito di incidente e/o calamità naturali.

– RIMBORSO SPESE MEDICHE PER INTERVENTI CHIRURGICI DEL CANE O DEL GATTO
La garanzia è valida per Cani e/o Gatti che:
• sono dotati di Microchip e Libretto Sanitario;
• sono in regola con vaccinazioni richiami obbligatori per legge;
• non hanno età inferiore a mesi 6 e superiore ad anni 10.
L’Assicurazione è prestata per le spese veterinarie sostenute a seguito di interventi chirurgici resi necessari da malattia dell’animale assicurato:
• Onorari del veterinario;
• Rette di degenza per ricovero o Day Hospital – trattamento fisioterapico, medicinali ed accertamenti ed esami fino per un massimo di 5gg (max €30,00 per giorno);
• Visite, esami, analisi, accertamenti sostenuti nei 30gg precedenti al ricovero/DayHospital, e nei 30gg successivi.

Per informazioni o un preventivo personalizzato, contattaci:
Email: info@tarasconsulenze.it
Tel.: +39 335 120 80 61

CYBER RISK: tutti ne parlano, ma come si affronta davvero?

Un convegno a Roma per discutere, in maniera strategica e propositiva, del Cyber Risk

“I dati dell’undicesima edizione del Rapporto CLUSIT 2017 sulla sicurezza ICT in Italia indicano che il 2016 è stato l’anno peggiore sull’evoluzione delle minacce cyber e del loro relativo impatto sulle persone. Dalla necessità di individuare i reali strumenti per affrontare e fronteggiare questo rischio è nata l’idea del convegno“Cyber Risk: tutti ne parlano, ma come si affronta davvero?” che CONFASSOCIAZIONI Digital in collaborazione con AIP (Associazione Informatici Professionisti) ha organizzato per il prossimo 23 giugno a Roma presso CONFINDUSTRIA (Viale dell’Astronomia, 30 – Sala G Piano 1 con inizio alle ore 9.30)durante il quale diversi esperti del settore si confronteranno per affrontare, mitigare e integrare la gestione del Cyber Risk nell’Enterprise Risk Management”. Lo ha dichiarato Andrea Violetti, Presidente di CONFASSOCIAZIONI Digital.

“I numeri parlano chiaro: 1.050 gli incidenti noti classificati come gravi, quindi con un alta incidenza di danno economico, reputazione e diffusione di dati sensibili – ha continuato Violetti, che è anche Past President AIP -. Cresce del 117% la guerra delle informazioni, mentre diventa a quattro cifre l’incremento degli attacchi compiuti con tecniche di phishing e social engineering (+1.166%). Il settore più colpito è la sanità (+102%), seguito dalla Distribuzione Moderna (+70%), dall’area finance e banche (+64%) e dalle infrastrutture critiche (+15%). Aumentano gli attacchi verso Europa e Asia mentre in termini assoluti a registrare il numero di attacchi più elevato degli ultimi 6 anni sono il cyber crime (+ 9,8%) e il cyber warfare (+117%). A registrare una lieve flessione verso il ribasso sono gli attacchi con finalità di cyber espionage (-8%) e cyber hacktivism (-23%)”.

“Viviamo nell’era 4.0 – ha aggiunto il presidente CONFASSOCIAZIONI, Angelo Deiana – dove velocità, rischio, incertezza sono dietro l’angolo. Ma dove ci sono anche tantissime opportunità. Dove prevale un nuovo stile di vita. Dove a vincere sono le persone che hanno la capacità di interconnettersi senza impoverirsi o guerreggiare, ma piuttosto arricchirsi di nuovi saperi. Un obiettivo questo che CONFASSOCIAZIONI, la rete delle reti, ha avuto chiaro fin dall’inizio e che manifesta ogni volta sia necessario come lo è il convegno del prossimo 23 giugno. Sviluppare le competenze, individuare i rischi, superarli piuttosto che sfuggirli e ampliare il più possibile la conoscenza sono i nostri driver. Perché è noto che il sapere, da qualsiasi prospettiva lo si guardi e lo si consideri, rende liberi ed efficienti.”

“Il tema della cyber security, nonostante i dati negativi espressi prima, anzi proprio grazie a tali numeri – ha proseguito il Past President AIP – è finalmente entrato nelle agende di manager pubblici e privati, politici e legislatori. Prova concreta di ciò le diverse azioni legislative e regolatorie tra cui: le nuove linee guida Agid sulle misure minime di sicurezza ICT per le pubbliche amministrazioni e sui profili di competenza dell’area digital; la Direttiva UE 2016/1148 recante misure comuni di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione Europea; il nuovo Regolamento Europeo 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e alla libera circolazione dei dati e il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 febbraio 2017 sugli indirizzi per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionale. Un’attenzione, questa, nata dalla consapevolezza diffusa che la minaccia cyber è trasversale e che ogni serio approccio a questo rischio deve essere multidisciplinare, collaborativo e posizionato al più alto livello di governance”.

“Ulteriore dato certo è il fatto che la sicurezza di uno stato – ha concluso il Presidente CONFASSOCIAZIONI Digital, Andrea Violetti – è data non solo più dai confini fisici, ma anche da quelli virtuali e un’impresa dei nostri tempi decide se investire in un paese non solo se lo reputa sicuro e stabile da un punto di vista economico e politico, ma anche se sono sicuri i suoi sistemi informativi e i dati in esso contenuti. Da qui capire quale ruolo devono avere le professioni digital risulta la conditio sine qua non per andare avanti in sicurezza e produttività”.

(Fonte: AIP – ITCS -[Associazione Informatici Professionisti – Italian Computer Society])

 


 

Auto Tuning: cosa cambia nella polizza assicurativa

Il tuning di un’autovettura consiste in una serie di modifiche che il proprietario può far applicare al proprio veicolo per modificarne le prestazioni e l’aspetto ed aggiungere nuove funzioni. Si tratta, quindi, di una serie di interventi che vanno a modificare un’auto rispetto allo standard di produzione garantito dall’azienda che ha realizzato la vettura. Sul mercato ci sono numerose aziende che offrono interventi di tuning per le auto ed, in particolare, per i modelli più sportivi che vengono personalizzati con tante modifiche ai componenti tecnici, alla carrozzeria ed agli interni.

Un intervento di tuning va ad influenzare, in modo inevitabile, il costo dell’assicurazione per una determinata autovettura.

In Italia, il tuning auto non viene regolamentato in modo preciso dalla normativa e le varie compagnie assicurative trattano in modo differente la questione e districarsi in modo completo non è certo semplice. Prima di scegliere una polizza RC Auto per la propria auto che ha registrato o registrerà in futuro interventi di tuning è, quindi, necessario valutare con attenzione diversi aspetti.

Il primo fattore da tenere in considerazione è legato alla tipologia di modifiche effettuate sul veicolo. Tali modifiche, infatti, devono essere omologate rispettando i canoni di sicurezza.  Un veicolo che non rispetta i canoni di sicurezza, infatti, non viene ritenuto idoneo per la circolazione su strada e, quindi, qualsiasi tipo di danno non è risarcibile dalle assicurazioni. Gli interventi di tuning di natura estetica e tecnica non comportano, in linea generale, problemi per quanto riguarda la circolazione.

Il proprietario di un veicolo che ha registrato un intervento di tuning deve, in ogni caso, comunicare alla motorizzazione le modifiche effettuate che andranno indicate sul libretto di circolazione. Si tratta di un aspetto molto importante da non sottovalutare quando si decide di effettuare degli interventi di tuning sulla propria vettura.

Da notare, inoltre, che alcune modifiche alla vettura possono essere considerate da una determinata compagnia assicuratrice come causa principale di un sinistro. In tal caso, un eventuale risarcimento potrebbe non essere erogato. In particolare, a rientrare in questa categoria sono le modifiche alle gomme o interventi di natura tecnica effettuati al motore (spesso il tuning comporta un incremento dei CV). In caso di incidente, quindi, è sempre consigliabile avere a disposizione la documentazione completa delle modifiche tecniche effettuate che potrebbero risultare particolarmente utili in sede di perizia.

In molte situazione, quando si deve assicurare un’auto che ha registrato interventi di tuning può risultare particolarmente conveniente sottoscrivere una polizza Kasko che, come noto, va a coprire qualsiasi tipo di danno registrato dalla vettura, a prescindere dalle responsabilità del conducente durante un sinistro stradale. La polizza Kasko, in forma completa e non nella sua versione Mini Kasko che offre una copertura più limitata, può risultare particolarmente conveniente quando il valore della propria auto è molto elevato e il kit di personalizzazione del tuning presenta anch’esso un costo consistente.

Come detto in precedenza, non essendoci una regolamentazione precisa sulla questione, quando si deve assicurare un veicolo che ha registrato personalizzazioni tecniche ed estetiche after market, risultando quindi differente rispetto alle condizioni garantire dal produttore, è opportuno valutare con estrema attenzione le varie proposte assicurative e tutelarsi massimizzando le coperture.

(Fonte: Mondo Assicurazioni)